Chevrolet Captiva (2006-14)

La possibilità dei sette posti a sedere esiste ma esclude in gran parte quella di un decoroso bagagliaio, dimenticando i 942 litri della configurazione free. Capitva è disponibile anche con la sola trazione anteriore e il motore più blando, mentre il miglior livello di prestazione e dotazione si ha con il 2200cc gasolio più spinto, che sposa bene l’allestimento più completo, LTZ.

una discreta diffusione sul mercato da nuova e una buona affidabilità, Captiva si ritaglia un degno posto anche sul fronte dell’usato, a livello commerciabilità, meno invece per tenuta valore. Tecnicamente non riserva grosse sorprese, salvo la normale cautela di manutenzione per l'impianto motoristico sulla lunga distanza.

La storia pubblica di Captiva comincia nel 2004, quando ancora il marchio del suo produttore era noto come Daewoo e un concept (S3X) ne anticipa forme e i contenuti. La piattaforma theta della General Motors si presta quindi per il veicolo a trazione integrale sudcoreano, che viene realizzato in parallelo alla cugina Opel Antara. Il debutto vero sul mercato avviene solo nel 2006, in configurazione cinque o sette posti. Nel 2011 un restyling aggiorna le finiture estetiche del SUV allineandolo alla più recente immagine Chevrolet. In funzione dei mercati, il medesimo veicolo assume marchio e nome diversi, in particolare lo storico brand Daewoo accompagna il modello Winstorm per i primi anni dopo il debutto in madre patria. Sono molti anche gli stabilimenti produttivi dove viene assemblato, in funzione del mercato, con componenti spesso in buona parte locali. Le motorizzazioni spaziano dai quattro cilindri diesel ai sei cilindri benzina, anche di grande cubatura. I vari mercati locali che il gruppo GM copre, danno vita ad alcuni allestimenti di Captiva non diffusi da noi, tra essi oltre le varie differenze estetiche e di dotazione, ci sono anche motori benzina corretti per alimentazione a etanolo (E85).