Nome e look rinnovati, ma DNA 100% SLK per la nuova Mercedes SLC che ha debuttato nel 2016, sulle basi di quello che è un riferimento per chi possa entrare nella fascia alta di questo genere, ma non gradisca gli estremi molto vistosi o impegnativi di alcune concorrenti parimenti blasonate. Una due posti secchi, apribile, da sogno possibile per qualcuno, che incarna in chiave contemporanea gli spunti azzeccati della gloriosa R170 arricchendosi di grinta e molte caratteristiche d’avanguardia, come la frenata d’emergenza e il riconoscimento segni stradali, piuttosto di alcuni particolari estetici derivanti dalla Mercedes SL o il display 7’’. Partendo da una cilindrata ora contenuta, 1.5, non espone a costi fissi esagerati, pur essendo esageratamente curata e fascinosa sui fronti di telaio e abitacolo. SLC non nasce come auto di servizio, o uso per puro e banale trasporto, ma più per gratificazione della bellezza che incontra i gusti del possessore: come per tutte le cose che piacciano, non si notano quindi i punti limitanti finché non utilizzate da un po’, perciò poco conta si veda non sempre benissimo a 360° quando seduti dentro. Quasi troppe le nuove modalità di guida, cinque, al contrario il fattore bagagliaio, noto nella sua ristrettezza: solo 225 i litri disponibili se si debba “aprire”, ma ben 335 quando si viaggia chiusi.
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Già fortunati a poter scegliere quale Mercedes SLC acquistare, poiché non siam più ai tempi fiorenti nei quali un operatore telefonico regalava tramite concorso ai clienti italiani la SLK R171, il metodo di giudizio per questa due posti si basa su un solo parametro: il proprio gusto, coerente o irrazionale che sia. I puristi non accettano ancora del tutto l’avere gasolio ad alimentare il fattore propulsivo su una bella e non certo economica roadster d’indiscusso fascino, che si guida con capelli al vento e orecchie sintonizzate sui giri motore, grazie a un tetto retrattile che, volendo, può essere in cristallo. La più esclusiva sotto ogni punto di vista è la versione 43 AMG, che combina il sei cilindri a V con tutto quanto fornibile dalla Casa, in termini di ausili elettronici come di finiture, a un prezzo che però “doppia” quasi la 180 d’ingresso gamma. Ma scendendo, già con la 200, pur senza cambio automatico 9G-Tronic e assetto sportivo assistito, si ha il feeling unico della trazione posteriore con motore anteriore, oltre i 180 CV. Sono molte le possibilità di gratificazione, anche alla guida, con le innovative doti dei tre allestimenti combinate agli optional includibili nei molti pacchetti proposti: tante e varie per cui poco si vedono eventuali punti migliorabili, anche sul fronte sicurezza (lacuna questa sbiadita rispetto alle precedenti serie). Le 200 o meglio 300 (sempre 2.0, ma automatica da 245 CV) con il quattro cilindri, sono già ben dotate in quanto a potenza e prestazioni, oltretutto con sovralimentazione a turbina, anziché con compressore come era in passato. Per sonorità più raffinate ed erogazioni pastose, ci sono poi i sei cilindri 3.0 della AMG.
Qualora invecchi, struttura e immagine della Mercedes SLC non rendono mai quest’auto totalmente fuori moda e il mercato dell’usato tiene un livello minimo di valore per questa due posti apribile, anche nel lungo termine. Certo, in prospettiva potranno deprezzarsi maggiormente le motorizzazioni più esagerate, arrivando a livelli popolari rispetto alla nicchia di quando nuova, ma anche uscita di produzione non tende mai a divenire, come altre vetture di medesimo marchio, adatta per essere condivisa e farvi salire indistintamente chiunque. Tecnicamente, includendo i nuovi sistemi, SLC rimane relegata per le eventuali manutenzioni straordinarie alla rete Mercedes.
Dopo aver visto tre diversi decenni, la storia del modello cambia, o meglio termina per aprirne una nuova: la R172, pur non variando totalmente il proprio DNA, che ha visto luce nel 2011, varia l’ultima lettera del nome divenendo per il 2016 SLC. Sempre più degna erede della mitica R170 che nel 1996 stupì tutti aprendo il proprio abitacolo e trasformandosi da coupé in cabriolet in meno di trenta secondi. La scelta di uniformarsi a parte della gamma Mercedes contemporanea vede la roadster due posti arricchirsi di sistemi sicurezza ma anche motori meno esagerati per l’accesso gamma, composta unicamente da quattro o sei cilindri sovralimentati Euro6, benzina (quattro) e gasolio (uno) entro i 3000cc.
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