Definita Grand Tourer, la lussuosa super sportiva due posti 100% made in England che dalla nascita incarna il massimo per il proprio genere, è al vertice della pregiata gamma Aston. Da molti ritenuta la migliore per somma di prestazioni, lusso e cura nel dettaglio con personalità propria, racchiude l’essenza del marchio per la gioia dei fan. La base tecnica della DB9 è qui allestita in modo più estremo, sfruttando il meglio del V12 AM29 fino a quasi 580 CV dosati in partenza da un launch-control e ampiamente utilizzabili, grazie agli otto rapporti del cambio Touchtronic (assente l’autolimitazione di velocità, può superare i 320 Km/h). Materiali pregiati e leggeri per la tecnica (quali fibra di carbonio derivata dall’industria aerospaziale, per la carrozzeria) e riccamente lussuosi per l’abitacolo, dai toni contrastanti, giustificano il prezzo esagerato come le doti di questa fuoriserie. Non mancano ovviamente i vari settaggi dei sistemi elettronici a supporto della guida (DSC), come le complesse sospensioni, piuttosto che un ricco infotainment, ma la vera arma rispetto alla grintosa concorrenza sta nell’immagine lussuosa combinata alla prestante meccanica. Nei? A vista forse nessuno, ma il parametro economico ha un bel peso.
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Classica coupé oppure scoperta, Volante, con tetto in telo multistrato retrattile in meno di quindici secondi. Allestimento unico, cui aggiungere vari accessori o elementi personalizzati incrementando non poco il prezzo. L’opzione 2+2 garantisce spazio (a scapito del baule) solamente teorico per altre due persone, se adulte.
Difficile da misurare, non solo per i numeri limitati ma anche in funzione di un’alta specificità della tecnica e delle conseguenti manutenzioni che si affidano quasi solamente a mani esperte. Il decremento di valore in assoluto è comunque elevato, già nei primi anni su certe cifre.
Arriva anticipando di poco il centenario dalla fondazione della Casa, nel 2012, dopo che la prima generazione del 2001 era stata cessata nel 2007, per cedere il posto alla DBS. Vanquish incarna il sogno automobilistico britannico quale massima espressione della produzione Aston Martin. La prima generazione disegnata da Ian Callum, che sfruttava la base tecnica della DB7, è stata prodotta in poco più di 2500 esemplari. La versione attuale mantiene la medesima configurazione tecnica, con il V12 anteriore e la trazione posteriore (distribuzione peso 51:49), usando però l’evoluto e leggerissimo pianale 4VH, con incremento di potenza e di sistemi elettronici, abbinato a uno stile molto più moderno e spigoloso, dal caratteristico alettone posteriore. Dal 2013 è in commercio anche la versione aperta, mentre l’ultimo aggiornamento tecnico generale è del 2014. Comparsa al cinema con 007, la Vanquish è già speciale di suo in tutto, eventualmente fornita oggi nella caratteristica Carbon Edition, che ha rimpiazzato la precedente Centenary edition (di soli 100 pezzi).
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