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In ordine alfabetico arriva primo nell'elenco delle marche, ma lo stesso accadeva spesso nelle graduatorie finale delle gare per i primi modelli Abarth da corsa, sui tracciati italiani ed europei del secolo scorso; non certo causa l’ordine alfabetico. Il marchio Abarth, oggi fa parte della galassia di marchi di Stellantis, ma ha come missione quella di presentare varianti vitaminizzate dei modelli Fiat e fonda le proprie origini nelle competizioni sportive e nelle elaborazioni, per uso anche stradale, di auto principalmente di piccola e media cilindrata.
Era il 1949 quando Carlo Abarth e Guido Scagliarini intrapresero insieme le attività di preparazione (meglio dire elaborazione) automobilistica usando quale logo lo scorpione, segno zodiacale di Abarth, su scudo giallo rosso, colori di Merano (città d’origine della famiglia Abarth). Le fondamenta del marchio sono quindi molto artigianali e derivate dalle capacità di modifica per incremento prestazioni su modelli già esistenti (Cisitalia inizialmente), poi estese a gamma più ampia sino alla collaborazione industriale con Fiat che acquisisce la società negli anni Settanta. Se le attività più corsaiole in pista e nel Motorsport in genere si sono estinte, lasciando memoria romantica e indelebile per auto come le 750, 850TC o 131 rally, passando anche per vere sport di solo uso competizione, condotte da piloti di fama, il fascino del brand vive oggi ancora con lo stesso approccio, "elaborazione" di modelli Fiat.
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