208 è modernamente Peugeot, non solo nelle curate linee estetiche, con tutto quanto serva per piacere ai giovani e meno giovani che amino il marchio. In meno di quattro metri, la 208 porta il nuovo stile della Casa del leone nel segmento, è gradita anche per la buona spaziosità offerta in relazione agli ingombri. Mix di grinta e muscoli ben sagomati da fuori, ha alcune soluzioni personali anche internamente, come il piccolo volante e la plancia. Non mancano un sistema Infotainmet di livello e la grinta quasi pistaiola, se voluta.
Tre oppure cinque porte, con spazio più valido nella seconda, pur se non proprio ottimale quando si sieda in cinque, la 208 ha dieci combinazioni motore/cambio, sempre orientate al downsizing per contenere i consumi; molte sono a tre cilindri, moderne e anche prestanti, con eventualmente il GPL se piaccia e i diesel aggiornati nelle svariate potenze. L’incarnazione contemporanea della storica GTi c’è ma costa: se il concetto ricercato è quello, rende davvero bene, alla vista e alla guida. Tre gli allestimenti possibili, con in più l’edizione ricercata e completa XY, per distinguersi pagando la consistente differenza prezzo. Tra gli accessori di rilevo, il grande Touchscreen centrale SMEG, prodotto in collaborazione con l’italiana Marelli e in grado di svolgere tutte le funzioni più gettonate al momento, il tetto panoramico e il park assist.
Sono giustamente diffuse in egual misura le versioni diesel o benzina, ormai molto similari nei costi di manutenzione. Data la gioventù della macchina, ancora sotto garanzia del produttore, poche le problematiche o tendenze particolari evidenziate sulle 208, salvo il classico gradino di primo deprezzamento a breve causa le promozioni di acquisto.
La 208, che ha debuttato nel 2012 al Salone di Ginevra, coglie onori e oneri di una pesante eredità, proveniente dal filone di successo che la casa del leone ha perseguito con 205, 206 e 207 sin dal 1983. Quando è uscita ha segnato un discreto salto sul fronte dello stile per il segmento, mantenendo solo l’impronta base delle sue progenitrici con tratti coerenti ai nuovi dettami del marchio e volume accresciuto, pur risultando più leggera grazie allo sviluppo migliorativo dei materiali. Prodotta in Francia e Slovacchia, poi estesa nell’assemblaggio anche ai Paesi in via di sviluppo, la 208 usa motorizzazioni inizialmente riprese da quanto già disponibile in seno al gruppo PSA; in breve si aggiungono il piccolo tre cilindri dedicato all’uso urbano e la doppia alimentazione, GPL. Sul fronte della sportività, richiamando i grandi successi delle 205 GTi e Rallye nel secolo scorso, la 208 è stata declinata in versioni anche molto spinte. La più nota nel Motorsport è però la T16, che con al volante Sebastien Loeb ha vinto la celebre Pikes Peak negli USA, forte di un poderoso V6 3.2. Sempre per le competizioni fuoristrada, varie 208 tengono vivo il blasone del marchio vincendo trofei e titoli a livello nazionale nei rally di tutto il mondo. Hybrid Concept SE ed Air2L sono invece i modelli prototipo dove 208 viene spinta da una propulsione combinata, elettrica o addirittura ad aria compressa, oltre a quella del tre cilindri benzina.
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