Suzuki Swift (2010-17)

Suzuki Swift (2010-17)
  • Prezzo
    da € 12.100
    a € 19.000
    Confronta
  • Lunghezza
    da 385 cm
    a 389 cm
  • Larghezza
    170 cm
  • Altezza
    da 151 cm
    a 154 cm
  • Posti
    da 4
    a 5
  • Bagagliaio
    da 210 dm3
    a 900 dm3
  • Massa
    da 1.020 kg
    a 1.140 kg

Perchè comprarla

Buon compromesso per chi non guardi agli estremi, è un’utilitaria che bada alla sostanza. Dalla qualità giapponese ma assemblata in Europa, Swift ha un'impronta semplice e razionale dietro forme esteriori abbastanza moderne e pulite, con discrezione. Senza costi esagerati in rapporto ai contenuti, offre affidabilità garantita tre anni e motori dal buon rendimento. Se la linea e gli interni non sono tra i più ricercati o modaioli, privi di lusso, lo spazio a bordo per gli occupanti non manca in relazione al segmento (è lunga 3,85 metri), più limitato invece quello nel baule, come anche la visibilità, mentre il feeling di guida è buono e i comandi sono improntati alla razionalità.
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  • La distinzione fondamentale è fra quella a tre oppure a cinque porte, con diversa omologazione anche in quanto a persone da poter accogliere a bordo (cinque solo avendo tutte le portiere). I motori benzina sono molto efficienti, per consumo e volendo è disponibile l’impianto GPL nella cilindrata 1200. Il 1600 VVT è quello più prestante e coinvolgente, da sposare all’allestimento sportivo puntando a far concorrenza a certe blasonate (e simili) rivali europee; per uso urbano è comunque valido il 1200cc, se non si guardi alle riprese brucianti. Il solo diesel è invece l’arcinoto 1300cc di derivazione Fiat, gradito per le alte percorrenze con qualche rumorosità di troppo per chi ha gusti raffinati. Volendo ci sono anche cambio automatico e soprattutto la trazione integrale, semplice ma che funziona bene e differenzia la Swift dalla concorrenza senza stravolgerne il prezzo. Gli allestimenti sono quattro, senza chicche assolute per nessuno, con quello base un po’ scarno ma con gli ultimi due completi del necessario oggigiorno. Esteticamente si può colmare la poca personalità delle forme con il tono bicolore.
  • Poco diffusa in Italia nelle vecchie generazioni, comunque affidabili e abbastanza facili da gestire tecnicamente, salvo rarissimi casi di guasto elettronico di parti fuori produzione, la Swift è ben commerciabile, svalutandosi però non poco dopo il primo anno. Più facile trovare i modelli a benzina, rispetto ai diesel.
  • Quella che da noi è solo un'utilitaria giapponese, oggi è formalmente alla sua quinta generazione, anche se dipende da come si consideri la sua storia, badando all’uso del nome o ai vari progetti. Nasce infatti nel 1983 con nomi (inizialmente prioritario quello di Cultus), marchio e varianti di carrozzeria ben diverse in funzione del mercato di sbocco. Nel corso degli anni sono state diverse anche le fabbriche, dove è stata realizzata e assemblata con taglio dedicato ai gusti del mercato finale. In Italia Swift ha preso oggettivamente maggior piede con la diffusione della quarta serie, che debutta nel 2004. Con questo modello infatti migliorano sensibilmente le finiture e i materiali anche per lo stabilimento ungherese, che serve il mercato europeo. Le varianti sono tre e cinque porte, mentre i motori integrano un diesel di produzione Fiat alla buona gamma dei piccoli benzina giapponesi. Le varianti tecniche prevedono cambio automatico e trasmissione integrale. Rispetto al passato, il nuovo modello era progettato con l’obiettivo di creare una vera worldcar prodotta in otto diversi stabilimenti: Giappone, Ungheria, Cina, India, Malesia, Pakistan, Vietnam e Tailandia. Quella attualmente in vendita è la quinta generazione, che cresce un po’ dimensionalmente ma soprattutto nella qualità percepita, in passato non altissima; anche i motori per i nostri mercati puntano ora a prestazioni elevate in relazione alla cubatura. Degli oltre quattro milioni di esemplari venduti sinora, circa il 20% circola in Europa. Tante e varie le versioni particolari dedicate ai singoli mercati in tutto il mondo. Gli accordi commerciali di Suzuki con altri brand e il gruppo General Motors hanno visto fiorire negli anni parecchie vetture di configurazione diversa, basate sul medesimo pianale, con marchio: Maruti, Chevrolet, Pontiac, Holden e persino Subaru. Alcune di queste vetture, diffuse in tutti i continenti, erano berline (es. la Dzire indiana), altre convertibili. Attualmente sono apprezzabili le versioni più sportive che si differenziano da mercato a mercato senza esser diffuse globalmente, come la SZ-R britannica. A livello di ricerca tecnologica, si sono viste Swift con propulsione ibrida (Plug-in benzina / elettrico) a partire dal 2009, soprattutto testate nei mercati asiatici e solo di recente giunte a un sufficiente livello prestazionale, con la versione Range Extender, per riuscire a essere usate in piccole flotte. In ambito competizioni sportive, le Swift corrono da anni propri trofei su pista in alcune nazioni, lontano dall’Europa (es. il Suzuki Swift Sport Cup neozelandese) mentre nel vecchio continente si cimentano solo a livello privato nei rally per la propria categoria.
  • Marca Suzuki
    Modello Swift (2010-17)
    Carrozzeria Due volumi
    Inizio produzione 2010
    Fine produzione 2017
    Prezzo da 12.100 € a 19.000 €
    Massa da 1.020 kg a 1.140 kg
    Lunghezza da 385 cm a 389 cm
    Larghezza 170 cm
    Altezza da 151 cm a 154 cm
    Bagagliaio da 210 dm3 a 900 dm3
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