Toyota Auris (2012-19)

Auris ha due motori benzina e due gasolio, con buon range di potenze per accontentare i diversi usi, ma nessuno fatto per correre. Sono tre invece gli allestimenti, onesti e completi, ma dove non compaiono chicche assolute in quanto a sistemi innovativi che un gigante come Toyota può avere, fatta eccezione per l’assistenza di parcheggio. La ibrida HSD è oggi una garanzia, grazie alla ormai lunga sperimentazione dei sistemi usati dalla Casa giapponese, che vedono combinazione di propulsione elettrica a un motore benzina 1.8 per 100 kW di potenza. Si paga, ma nemmeno troppo di più rispetto alle tradizionali di cui prende il meglio per le dotazioni, senza farsi mancare il cambio automatico (ha i medesimi sistemi della più costosa Prius): da provare per l’uso urbano.

Negli anni Settanta e a seguire si parlò molto di Toyotismo, riferendosi a produzione snella e di qualità in ambito automobilistico. La tradizione è mantenuta per la Casa ancor oggi: le vetture della gamma Auris incarnano quindi quel concetto di affidabilità giapponese riconosciuta dal mercato, con quotazioni lievemente sopra la media. Preferite ancora, di poco, le versioni a gasolio.

Il modello Auris, giapponese sulla carta ma in buona parte anche europeo, per sviluppo e realizzazione, ha richiami latini nel nome, poiché riferito al termine indicante il prezioso oro. Debutta nel 2007 in sostituzione della Corolla, anche se in realtà la nuova vettura continua a chiamarsi Corolla in molti mercati extra-europei, come Australia o Nuova Zelanda; sempre limitatamente a certi mercati si sovrappone in alcune versioni ad altri modelli della Casa con cui condivide il pianale, ma non le dotazioni (es. la più prestante Blade, per il mercato interno). Esteticamente voluminosa, con carreggiate larghe e forme arrotondate, dal punto di vista della sicurezza ottiene subito ottimi riconoscimenti, con le cinque stelle EuroNCAP. Sul fronte motoristico il downsizing alla giapponese procede lentamente, ma porta comunque sulla Auris dei motori benzina 1.3 di ottime prestazioni, tra i primi a dotarsi di sistema Start&Stop. Nel 2010 il primo restyling, con la presenza della versione ibrida, tra le maggiori protagoniste sul fronte ecologico in Europa, insieme alla Prius con cui condivide i sistemi propulsivi. Quella ora in vendita è la seconda generazione Auris (E180), uscita nel 2012, che incrementa lievemente le dimensioni, molto le dotazioni e la qualità degli interni. Sul mercato interno giapponese non sono mancate versioni molto dotate della Auris, con persino la trazione integrale e motori quattro cilindri benzina spinti, usati sulle RS e 180G; nel corso degli anni si sono visti anche dei sei cilindri, oltre che modelli dalla medesima base ma con diversa estetica, come la Tumi, o la Grayge. GT concept è la pepata edizione con motore 1.8 sovralimentato vista al salone di Tokio 2011, un tuning dal gusto giapponese, per un’immagine piuttosto vistosa.