Regina del segmento C non solo in Italia, da lungo tempo Golf incarna molto bene le mutevoli esigenze del mercato, interpretandole al meglio e rinnovandosi senza mai perdere un colpo. Una “fresca over40” che piace senza distinzioni a tutti gli automobilisti, di ogni età, come anche alle automobiliste donne, poiché porta dentro il meglio o quasi delle soluzioni a oggi possibili, unendole a uno stile ben curato. L’immagine è più pacata che aggressiva, mentre lo spazio è adeguato, come anche la capacità bagagliaio di 380 litri. Non spicca esteticamente per singolarità e il prezzo è superiore alla media, ma si è ripagati dalle doti, non ultime quelle di sicurezza ben evoluta grazie all’elettronica.
Tre oppure cinque porte, lo stile non cambia, con il valido cambio automatico DSG da considerare seriamente qualora si voglia smetter di pensare alle operazioni manuali, senza perdere brio e piacere di guida. I motori benzina rimpiccioliti e sovralimentati, come ora di moda, sono efficienti e risparmiosi per davvero, addirittura con l’opzione dell’ACT, che “spegne” due dei quattro cilindri per ottimizzare il carburante. La trazione integrale, se serva, si sposa solo ai diesel, disponibili in due cilindrate e varietà assoluta di rendimenti. Per le alternative ecologiche non manca il metano, a buon mercato, o per la sportività una spassosa GTI. Sapendo che in quanto a sicurezza la Golf non è seconda a nessuno nel segmento, forte dei sistemi anticollisione, tutela passeggeri e supporto al conducente, ma anche di un differenziale XDS, i tre allestimenti con relativi pacchetti sono da scegliere secondo proprio gusto e portafoglio, ad esempio ingrandendo il touchscreen fino a 8'', o avendo interni pregiati, piuttosto che tetto panoramico. La GTI è sempre un riferimento in quanto a prestazioni e sportività, forte di una cura esagerata per motore e sospensioni, meno per la ricchezza percepita in abitacolo. Il top disponibile dalle fonti del grande gruppo tedesco è però sulla R: forte dei 300 CV “usciti” dal TSI 2.0, abbinati a trazione integrale e cambio automatico: costa davvero tanto.
Tutte le generazioni Golf hanno sempre mantenuto ottima commerciabilità con buone quotazioni, sul fronte dell’usato. Meccanicamente l’affidabilità è più che valida, mentre i costi di manutenzione ed eventuale ripristino di guasti rilevanti (comunque poco frequenti) possono essere elevati solo quando serva necessariamente riferirsi alla rete ufficiale della Casa (es. procedure di codifica nuove parti elettroniche). Nettamente più diffusa nelle motorizzazioni diesel, anche l’attuale Golf mantiene sempre la caratteristica di quotazioni sopra la media.
Era il 1974 quando la prima Golf uscì dagli stabilimenti per cominciare una grande storia di successo, in grado di portare la quota di esemplari prodotti a superare i trenta milioni di unità. Storia che non fu però subito in discesa: la prima generazione, realizzata con supporto di Giugiaro, aveva soluzioni interessanti ma non poteva spopolare immediatamente rispetto a concorrenti più affermate ed economiche. Tre, oppure cinque porte, la gamma si arricchì in breve di motori diesel e versione cabriolet, oltre che della mitica GTI. La seconda generazione arriva nel 1983, cambiando immagine, allungandosi e dotandosi anche della versione a trazione integrale (Syncro). Con la terza serie del 1991, arriva anche la poco affascinante versione Station Wagon, denominata Variant e si aggiorna la Cabrio, ma soprattutto si estende a dismisura la varietà di motori, con i popolari TDI e un sei cilindri per le versioni VR6. Questa Golf ottenne il prestigioso riconoscimento di Auto dell’anno. La quarta generazione è del 1997, arrotondandosi lievemente nelle forme ed estendendo il ruolo di leader sul mercato. Con la quinta serie del 2004, Golf è sempre più imparentata con la cugina Audi A3, si differenza offrendo la nuova versione Plus, rialzata. La Golf VI si presenta nel 2008 e tende a raffinare l’immagine della precedente, tanto fuori quanto dentro l’abitacolo. Sul fronte motoristico comincia l’applicazione del downsizing e prende sempre più piede il cambio automatico DSG. Quella attualmente in vendita è la settima generazione Golf, il cui stile è stato curato, come per la sesta, dal designer Da Silva. Può anch'essa fregiarsi del titolo di Auto dell’anno mentre propulsioni alternative ed ecologiche cominciano a farsi spazio nella gamma. Il pianale Golf è stato ed è usato per vari allestimenti di vetture anche a tre volumi e commerciali. In funzione di mercato e configurazione, anche i nomi possono differire (es. Rabbit o Caribe, nel continente americano). In vari periodi, sin dalla seconda generazione, si sono viste edizioni limitate della Golf, caratterizzate per dotazioni ed estetica lievemente diverse. Troppo in anticipo sui tempi del mercato, fu la Golf Country della seconda generazione. Tra le speciali in pezzo unico, la GTI W12 del 2007 monta sulla Golf V il motore della Phaeton: un 6.0 capace di oltre 640 CV.
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