Il nome è noto ma soprattutto sinonimo di praticità e convenienza, per un grande classico tra i mezzi da lavoro leggeri, che ha spopolato in Italia, Europa e America Latina per tutti gli anni Ottanta e Novanta.
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Un buon veicolo da lavoro con garanzia di rivendita possibile sempre nel tempo, anche lungo, grazie all’ampia diffusione e la semplicità di riparazione. Fiorino si difende sempre bene sul fronte dell’usato di settore, previa verifica dell’integrità viste le alte percorrenze, a volte davvero esagerate. Sul fronte tecnico qualche piccola onerosità era presente sui 1600cc benzina euro3, o per le pompe dei 1900 a gasolio, piuttosto che nel sistema elettrico dell’EPS, ma nulla di così impegnativo rispetto alle grandi quantità di chilometri percorribili prima di avervi a che fare.
È una storia lunghissima quella del Fiorino. La prima generazione del popolare veicolo commerciale leggero italiano nasce nel 1977 basata sulla gloriosa Fiat 127 con lo scopo di fornire un mezzo da lavoro senza grosse variazioni tecniche rispetto alla utilitaria di casa Fiat. Della 127 vengono mantenuti infatti pianale e motori con la sola variazione della parte posteriore per offrire spazi di carico utili a chi faccia uso professionale del veicolo. Sostanzialmente una 127 con un posteriore a forma di cubo, da sfruttare, è assemblato in America Latina e dal 1981 un restyling gli porta anche il primo motore diesel, utile nell'ambito anche se non certo come oggi giorno. Dal 1987, con la seconda generazione basata sulla Fiat Uno, Fiorino estende lievemente i suoi contenuti, pur sempre spartani ma con più varianti, a livello carrozzeria oltre il furgonato classico ci sono il Pick-up oppure la versione panorama. Diviene e rimane nel tempo quasi un must per molti enti oltre che per aziende e artigiani, in Italia come nelle nazioni dove è assemblato. Con l'avvento della Punto 188 cessa la produzione del Fiorino come lo si conosceva pur se i tempi sono diversi in funzione del Paese: il Fiorino prosegue la propria vita nei mercati dell’America meridionale, ma viene sostituito in Europa dal nuovo Doblò realizzato su pianale della nuova Punto, 188, mentre per la versione di casa si prosegue anche con il pick-up Fiat Strada, modello derivato dal pianale della Fiat Palio.
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